Case in Legno: diverse zone climatiche, diverse tipologie costruttive

Case in Legno: diverse zone climatiche, diverse tipologie costruttive

Una delle domande che più spesso si pone chi desidera realizzare una casa in legno è se questa costruzione sia adatta per la propria zona climatica.
In effetti, la risposta è meno scontata di ciò che sembra perché, se da un lato è vero che un’abitazione in legno si presta per qualunque tipo di clima, è altrettanto vero che ci sono delle grandi differenze da una zona climatica all’altra. Ciò significa che non tutte le case in legno sono uguali.

Ma come può adattarsi una costruzione leggera (ad esempio in legno) a tutti i nostri climi, dalla zona F passando alla zona climatica A? Che tipo di materiali d’isolamento termico è necessario adottare per vivere in un ambiente salubre e protetto dal surriscaldamento? Quali le finiture interne?

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, partendo dal definire le zone climatiche del nostro Paese.

Le zone climatiche italiane: come sono suddivise

Rispetto all’Europa centrale, la nostra penisola presenta temperature medie più elevate, per periodi di tempo più lunghi, e intensità di luce solare molto più abbondante e continua. La situazione tuttavia varia a seconda della stagione in corso e della zona climatica e quindi dovrebbero essere differenti anche le prestazioni da soddisfare e le strategie da adottare. In particolar modo, le condizioni climatiche di alcune regioni obbligano ad uno studio scrupoloso della protezione dal sole in determinati periodi dell’anno.
Le zone climatiche sono conosciute anche come “fasce climatiche“. Queste vengono individuate in base ai Gradi Giorno e sono sei (dalla A alla F).
Alla zona climatica A appartengono tutti quei comuni italiani per i quali il valore dei Gradi Giorno è molto alto (come ad esempio Lampedusa) e che pertanto si trovano in condizioni climatiche più calde (minore richiesta di riscaldamento).
Alla zona climatica F, invece, fanno capo i comuni italiani più freddi (maggiore richiesta di riscaldamento).
Le fasce intermedie seguono gli stessi principi di quelle precedenti.

Le zone climatiche italiane: diverse strategie di riscaldamento e raffrescamento

Tenendo sempre presente che, a dispetto del clima, è possibile scegliere qualsiasi sistema di case in legno (blockhaus, a telaio, X-Lam, etc.), ciò che fa la differenza nel tipo di metodo costruttivo è l’isolamento esterno e interno dell’abitazione.

In linea generale, infatti, la bioedilizia è basata su un modello di costruzione che rispetta i requisiti di comfort attraverso il controllo passivo del microclima. Ciò è reso possibile attuando delle strategie che riescano a ottimizzare l’efficienza degli scambi tra ambiente ed edificio, riducendo al minimo l’impiego di impianti meccanici.

Per questo motivo è indispensabile scegliere correttamente i materiali d’isolamento termico, i loro eventuali abbinamenti con altri elementi isolanti e gli spessori che si andranno ad aggiungere alla struttura della casa (pareti, solai, tetto, etc.).

Case in legno e zone climatiche: non solo la coibentazione, ma anche la forma

Questa decisione si può attuare controllando attentamente le caratteristiche geometriche e la posizione della costruzione edilizia in una data zona climatica.
Durante il periodo caldo, quindi, dovremo badare che la nostra casa in legno riesca a:

  • evitare il surriscaldamento;
  • ottimizzare la circolazione di aria fresca;
  • minimizzare i guadagni termici.

Nel periodo freddo, invece, bisognerà assicurarsi che l’abitazione sia in grado di:

  • creare una buona distribuzione ed un efficace accumulo di calore nell’edificio;
  • ridurre le perdite termiche permettendo una sufficiente ventilazione;
  • massimizzare i guadagni di calore gratuiti.

Se vi domandate come sia possibile assicurarsi di rispettare questi parametri, una risposta significativa può darvela non solo una coibentazione adeguata, ma anche la forma geometrica dell’abitazione.

Diverse zone climatiche, diverse forme edilizie

La forma edilizia è un valido strumento di controllo delle prestazioni energetiche delle case in legno, strettamente correlato anche alla zona climatica di appartenenza.

Per tale ragione, se avete intenzione di costruire un’abitazione con questo materiale, prestate bene attenzione ad alcune semplici regole:

  • nei climi freddi si ritrovano forme compatte a prescindere dal metodo costruttivo e dal tipo di materiali disponibili;
  • nei climi caldo-umidi, al contrario, le forme edilizie hanno un aspetto più allungato e articolato per agevolare il movimento delle masse d’aria e aumentare le superfici di scambio.

Ad esempio, le case in legno di forma cubica (o quasi cubica) possiedono la conformazione ottimale per conservare l’energia, ovvero per ridurre al minimo le dispersioni di energia, sfruttandola al massimo.
Se poi alla corretta forma della costruzione si aggiunge la scelta di un materiale dalle ottime capacità termiche, allora potrete essere certi che la vostra abitazione saprà garantirvi il massimo comfort sotto tutti i punti di vista, compreso quello del risparmio energetico.

In questo contesto diventa fondamentale un altro concetto: quello di “sfasamento termico“.

Case in legno: lo sfasamento termico

Lo sfasamento termico è il tempo necessario all’onda termica per fluire dall’esterno verso l’interno della costruzione attraverso un materiale edile.
In altre parole:

  • più calore specifico ha un materiale, maggiore sarà lo sfasamento;
  • più elevata è l’inerzia termica di un materiale, più elevato sarà lo sfasamento;
  • più un materiale è capace di assorbire calore, più sarà in grado di cederlo con lentezza.

Ne consegue che:

  • più alto è lo sfasamento, più tempo servirà al caldo per portarsi all’interno dell’abitazione;
  • più capacità termica possiede un materiale, più è in grado di accumulare energia termica e un pannello in fibra di legno ha un’elevatissima capacità termica.

PER APPROFONDIRE, LEGGI ANCHE: Case in Legno: Sfasamento Termico e Isolamento estivo

Case in legno e zone climatiche: Piccolo vademecum generale

In conclusione, per evitare il rischio di degrado, è necessario che gli elementi di legno di una costruzione siano totalmente protetti. Ciò significa che non devono stare a stretto contatto con l’azione diretta di pioggia, grandine, neve, irraggiamento diretto del sole e acqua (assorbimento capillare, condensa, infiltrazioni, etc.).
E’ bene ricordare poi che la protezione delle case in legno moderne è offerta dal pacchetto di rivestimento delle pareti, generalmente formato da diversi strati (supporto dell’intonaco o della facciata, coibentazione, membrane semipermeabili, etc.).

Lo strato più esterno infatti assume, oltre a una funzione estetica, anche quella di protezione della struttura dagli agenti esterni, che ne favorirebbero il degrado. La struttura portante lignea quindi è assolutamente protetta dalle intemperie e non corre il rischio di degrado. Ciò avviene perché il legno di un edificio moderno (e non solo) si trova in condizioni fisiche e climatiche tali da non essere soggetto a degrado naturale e dunque da assicurare la durabilità dell’edificio.

Ovviamente è sempre possibile decidere di rivestire esternamente la casa utilizzando il legno, (così come mattoncini, pietra, resina o altri materiali), che dovrà tuttavia essere pretrattato e correttamente curato nel tempo per evitare danni o inestetismi al rivestimento.

Per completezza d’informazione, va specificato che queste considerazioni sono da ritenersi valide fintantoché viene seguita una progettazione ideale, un’esecuzione dei lavori fatta a regola d’arte e un minimo di manutenzione (ad esempio sullo strato di intonaco o sulla sua verniciatura).

In caso contrario tutte le considerazioni sulla durabilità delle case in legno sono superflue, indipendentemente dai materiali usati.

 

PER APPROFONDIRE, LEGGI ANCHE: Case in Legno e Architettura Bioclimatica: progettare e costruire al meglio

 

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