Efficienza energetica Trasmittanza e sfasamento termico

Calcolare l’efficienza energetica: Trasmittanza e Sfasamento termico

Il controllo della temperatura

In questo articolo parleremo dell’importanza che riveste un materiale ben isolante nell’ambito delle case ecosostenibili e, soprattutto, come valutarlo.
Abbiamo già accennato alla trasmittanza parlando degli infissi termici, ma, poiché questo parametro è fondamentale per capire l’efficienza energetica di un’abitazione, ne approfondiremo la conoscenza. Comprenderne l’utilità significa farsi un’idea molto più chiara su come e cosa acquistare, sia se parliamo di un’intera casa, sia di infissi o serramenti da sostituire.
Anche il concetto di sfasamento termico è importante e, assieme alla trasmittanza, condiziona il modo di riscaldare/ raffrescare un’abitazione, per controllarne efficacemente la temperatura, risparmiando inquinamento e soldi.

Sfasamento e trasmittanza

Sfasamento Termico e trasmittanza

Una prima precisazione va fatta sulla terminologia. Trasmittanza termica e sfasamento termico sono due valori che si collegano sempre alla temperatura, ma che esprimono due concetti differenti. Cerchiamo di spiegarli in modo semplice.

Lo sfasamento termico, espresso in ore, si riferisce ad un ambiente e misura, essenzialmente, il tempo che serve alla temperatura di un ambiente interno per raggiungere la temperatura dell’ambiente esterno.

Ad esempio, per valutare le caratteristiche dell’involucro di un edificio nel periodo estivo si potrà fare riferimento alla seguente tabella (DM 26/06/2009):

SFASAMENTO (ore) PRESTAZIONI
S> 12 ottime
12 >S > 10 buone
10 >S > 8 medie
8 >S > 6 sufficienti
6>S mediocri

Per aumentare lo sfasamento termico e quindi la performance energetica dell’edificio, si deve lavorare sul materiale che costituisce l’involucro di un ambiente, in particolare sui seguenti 3 parametri:

  • isolamento termico – capacità di non far passare il calore (basso valore di trasmittanza);
  • densità – indicativamente, a parità di spessore, un materiale più denso è più isolante;
  • assorbimento di energia – più assorbe calore, meno ne lascia passare.

La trasmittanza termica, identificata con la lettera U, invece, si riferisce ad un materiale e misura la quantità di energia, ovvero di calore, da cui il materiale si lascia attraversare quando divide due ambienti a temperature differenti.
In pratica, è la misura della dispersione del calore da parte di una superficie (porta, finestra, parete, solaio, etc.) quando questa è sottoposta ad un gradiente termico (ad esempio, la differenza di temperatura fra esterno e interno) e si misura in W/m2K (ovvero, Watt di energia termica dispersi da una superficie di materiale di un metro quadrato, per ogni grado Kelvin di differenza tra i due ambienti).
In base al materiale/componente preso in considerazione, si avranno diversi valori di U. Prendendo ad esempio una finestra, ogni suo componente – vetro, telaio, davanzale – avrà un certo valore di trasmittanza che determinerà il valore finale dell’intera finestra.

Per capire quanto il materiale faccia la differenza, ecco un esempio per la trasmittanza del solo telaio:

MATERIALE TRASMITTANZA
LEGNO 1,90 – 2,60
ALLUMINIO SENZA TAGLIO TERMICO 5,2 – 7
ALLUMINIO CON TAGLIO TERMICO 2,4 – 3,9
PVC 2,0 – 2,8
ALLUMINIO-LEGNO 1,7
POLIURETANO 2,6-2,7

L’Appendice B dell’Allegato 1 del DECRETO 26 giugno 2015, e successive modifiche, definisce i valori limite di trasmittanza necessari a contenere le dispersioni termiche, suddivisi per zone climatiche di appartenenza dell’edificio.
Ciò significa che i materiali e i componenti utilizzati per ristrutturare e riqualificare dovranno avere un valore inferiore a quello indicato nel decreto.
Per quanto riguarda le pareti, indicativamente, possiamo dire che un valore di trasmittanza superiore a 1 W/m²K è un segnale di basse prestazioni, mentre un valore attorno allo 0,2 W/m²K garantisce buone prestazioni energetiche.
Trasmittanza dei materiali e sfasamento termico di un ambiente vanno sempre presi in considerazione quando si vuole capire l’isolamento termico di un’abitazione.

Le case in legno e l’isolamento termico

Come abbiamo potuto constatare, il legno, per sua natura, da una parte possiede un basso valore di trasmittanza, dall’altra è in grado di garantire un elevato valore di sfasamento termico, grazie alla sua capacità naturale di assorbire energia, possedere una giusta densità ed essere un buon isolante termico.
Le pareti e le strutture in legno delle case in bioedilizia, infatti, assicurano una resa efficace sia in inverno, nel trattenere il calore interno, che in estate, nel mantenere la frescura interna, richiedendo meno spessore di quanto farebbe una parete in muratura, in favore dello spazio abitabile.

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