Bioedilizia e Materiali isolanti_ Fibra di Legno, Lana di Roccia e Sughero

Materiali isolanti: Fibra di Legno, Lana di Roccia e Sughero

Abbiamo già parlato di isolamento termico delle case prefabbricate in legno, sottolineando come il legno da costruzione di per sé sia un materiale capace di “auto-climatizzare” gli ambienti sia nelle stagioni calde che in quelle fredde.
Vediamo oggi di approfondire il tema parlando dei materiali isolanti più impiegati nell’edilizia moderna, in particolare nella bioedilizia, per ottenere un cappotto termico esterno ed interno efficiente e isolante.

L’isolamento termico degli edifici a basso consumo energetico

I moderni edifici a basso consumo energetico richiedono sistemi di isolamento termico esterno ed interno per raggiungere le elevate prestazioni energetiche che li caratterizzano, riducendo al minimo i costi per il riscaldamento invernale e la climatizzazione estiva ed ottenendo eccellenti condizioni di comfort climatico in tutte le stagioni.
L’efficienza dell’involucro è inversamente proporzionale alle dispersioni di calore passanti attraverso le varie componenti dell’edificio confinanti con l’ambiente esterno (pareti, coperture, attacco al suolo, vetri ed infissi). Il livello di prestazione e coibentazione va determinato in sede di progettazione e calcolo energetico, eliminando i ponti termici ed abbinando le strutture portanti a materiali isolanti di varia tipologia, spessore e densità.
Nelle case in legno il cappotto isolante esterno è una delle principali componenti della costruzione, la cui principale funzione è di limitare gli scambi di calore con l’ambiente esterno, impedendo la formazione di condense interstiziali nella parete. Esso deve garantire una coibentazione uniforme della facciata, eliminando i ponti termici. Spessore e densità dei pannelli dipendono dall’obiettivo energetico che si intende raggiungere. La superficie dell’isolante andrà protetta con un’armatura su cui verrà steso lo strato finale di intonaco verniciato.

Conduttività e trasmittanza termica

Una delle principali caratteristiche termiche è la cosiddetta conduttività termica λ, ovvero la capacità di un materiale di condurre il calore. La capacità isolante è maggiore quanto più il valore di λ è basso. I materiali isolanti più diffusi hanno valori di λ compresi tra 0,01 e 0,06 W/m K.
La trasmittanza termica U rappresenta il flusso di calore che attraversa una struttura di un edificio a causa della differenza di temperatura esistente tra l’interno ed l’esterno di tale elemento. Essa dipende dalle caratteristiche del materiale ed è espressa in W/m²K. Questo parametro è più utile poiché può essere riferito ad intere parti composite di un edificio (ed esempio, il pacchetto del tetto o di parete esterna).

Isolanti naturali, minerali o sintetici

Gli isolanti termici in commercio possono essere di origine naturale, minerale o di sintesi chimica. Questi ultimi trovano larga applicazione per isolare platee controterra o interrati dagli ambienti riscaldati o per realizzare la prima fascia di cappotto esterno a contatto con il terreno. In genere si impiegano pannelli di polistirene espanso sinterizzato (EPS) o polistirene estruso (XPS), efficienti ed economici.
Anche i materiali isolanti minerali trovano larga applicazione in edilizia, in particolare la lana di roccia e la lana di vetro.
La recente diffusione delle costruzioni in bioedilizia ha promosso sempre più l’impiego di materiali di origine naturale come pannelli in fibra di legno, sughero, ma anche cotone, calce espansa, cellulosa e lana di pecora.
Tutti questi materiali possiedono specifiche proprietà e possono trovare diversi campi di applicazione nella realizzazione delle case in legno a basso consumo energetico (ma anche in laterizio o per interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti).
I principali materiali isolanti impiegati in abbinamento alle case prefabbricate in legno sono la fibra di legno, la lana di roccia e, negli ultimi anni, il sughero.

La fibra di legno

La fibra di legno è uno dei prodotti isolanti più utilizzati negli edifici in legno in bioedilizia, trattandosi di un materiale naturale, riciclabile ed ecosostenibile. Si ottiene dagli scarti di segheria della lavorazione del legno ed è a tutti gli effetti un prodotto di riciclo che può essere semplicemente compostato alla fine del ciclo di vita. I residui di legno vengono frantumati e trasformati in fibre a loro volte pressate per ottenere pannelli della misura voluta e di diversa densità.
La fibra di legno trova larga applicazione per la realizzazione di cappotti e per la coibentazione interna ai telai, alle contropareti ed alle coperture piane ed inclinate.
E’ un ottimo isolante termoacustico con un’elevata capacità di accumulo di calore che migliora lo sfasamento termico estivo tra ambiente esterno ed interno dell’edificio (la capacità di un materiale di ridurre l’attraversamento del calore), migliorando i livelli di comfort in tutte le stagioni e garantendo un clima fresco nei mesi caldi. E’ inoltre traspirante, permettendo l’attraversamento del vapore acqueo prodotto egli ambienti e fungendo da igroregolatore naturale.
I costi d’acquisto sono leggermente superiori alla lana di roccia, ma decisamente inferiori al sughero da cappotto.
La fibra di legno è un prodotto ideale per coibentare le case il legno a basso consumo, a patto di evitare il contatto con fonti di umidità persistente (dovute a perdite d’acqua o infiltrazioni). Il rischio in questo caso è che il materiale possa sviluppare fenomeni di degrado irreversibile, marcescenze, funghi e muffe.

La lana di roccia o lana minerale

La lana di roccia è un prodotto isolante diffuso e versatile che si presta a molteplici campi di applicazione in edilizia. Si ottiene dalla lavorazione della roccia (prevalentemente diabase, basalto e dolomite) ed è un silicato amorfo, con caratteristiche simili alla lana di vetro.
Si caratterizza per l’ottima capacità isolante, con un eccellente resistenza al fuoco, non essendo infiammabile. Pur assorbendo acqua a causa della composizione fibrosa, non teme l’umidità ed, una volta asciutta, riprende al 100% le proprietà originali. E’ inoltre un notevole fonoassorbente, grazie alla particolare struttura macroscopica a celle aperte che contiene molta aria al suo interno.
La lana minerale è leggera e facilmente lavorabile. Può essere impiegata in forma di pannelli o materassini, di vario spessore e densità. E’ inattaccabile da insetti e muffe, mantenendo le sue caratteristiche inalterate nel tempo. E’ inoltre da considerarsi un materiale naturale, sebbene non sia catalogabile come “bioedile” in quanto inorganico.
Può essere impiegata per realizzare isolamenti a cappotto, intercapedini e la coibentazione di coperture, soprattutto in abbinamento a strutture in legno. E’ considerato l’isolante per eccellenza, anche se la minore capacità termica rispetto alla fibra di legno lo rende meno indicato per proteggere dalle alte temperature estive.

Il sughero

Il sughero biondo o bruno è un eccellente isolante naturale, riciclabile ed ecosostenibile. Viene ricavato dalla decorticazione delle querce da sughero, i cui granuli vengono aggregati mediante cottura, grazie alle resine naturali in essi contenute.
E’ elastico e resistente, leggero e compatto, con elevati valori di isolamento energetico anche in regime estivo, essendo caratterizzato da un’elevata inerzia termica. E’ inoltre un notevole isolante acustico, con un’eccellente potere fonoassorbente.
Il sughero è poroso ed altamente traspirante, caratteristica che lo rende ideale per la realizzazione di cappotti su costruzioni in legno. Non teme assolutamente acqua ed umidità (può essere persino lasciato “a vista”) ed è inattaccabile da muffe e funghi; ha una buona resistenza al fuoco ed è un materiale estremamente stabile, che non richiede particolari manutenzioni nel corso degli anni.
I costi piuttosto elevati penalizzano tuttavia la sua larga diffusione rispetto alle fibre isolanti minerali e vegetali comunemente impiegate, pur trovando una sua nicchia di applicazione nell’ambito delle costruzioni in bioedilizia.

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