Gli strati della parete in legno X-LAM

Gli “Strati” che compongono la Parete in Legno a pannelli X-Lam

Le case in legno a basso consumo energetico sono sempre più apprezzate nel nostro paese, con conseguente diffusione di metodi e tecnologie costruttive innovative.
Da qualche anno, gli originari sistemi costruttivi prefabbricati a telaio sono stati affiancati da metodologie costruttive a parete massiccia, in cui vengono impiegate strutture portanti verticali a pannelli pieni di legno.
Quando si parla di pareti a pannelli ci si riferisce soprattutto all’X-Lam, ovvero alla tipologia strutturale massiccia maggiormente diffusa in Italia. Si tratta di una tecnologia abbastanza recente, nata ad inizio millennio in Austria e Germania.

Vediamo insieme caratteristiche tecniche, materiali e performance di questa parete in legno.

I pannelli in X-Lam


I pannelli in x-lam sono realizzati mediante incollaggio di strati di tavole di legno di abete rosso di varie dimensioni (da 80 a 240 mm), sovrapposte tra loro perpendicolarmente ovvero con una rotazione delle fibre di 90° tra una tavola e l’altra. Tale incrocio o scambio di direzione migliora la rigidezza complessiva degli elementi finiti. Gli strati sono sempre incollati in numero dispari (da 3 in su) ed è pertanto possibile ottenere pannelli di vario spessore complessivo.
Per abitazioni sino a 2/3 piani fuori terra, la larghezza del pannello dipende dal calcolo strutturale statico ed antisismico prodotto dallo strutturista in funzione dei carichi e della zona sismica.
In genere lo spessore è compreso tra 10-12 cm, per crescere progressivamente per gli edifici multipiano oltre i 3 livelli e nelle zone ad elevato rischio sismico.
La tecnologia impiegata non si differenzia di molto dal procedimento utilizzato da decenni per produrre il legno lamellare incollato. Questo permette di ottenere elementi strutturali classificabili con precisi valori di resistenza e pertanto calcolabili strutturalmente con facilità.
La qualità estetica degli elementi in x-lam non è generalmente troppo importante, in quanto raramente esso viene lasciato a vista in parete, tuttavia è sempre più diffuso l’utilizzo dei pannelli per la realizzazione di solai e coperture, senza alcun rivestimento di finitura.
Gli elementi grezzi vengono tagliati della dimensione voluta negli appositi centri di lavorazione, al fine di produrre le strutture finali da montare in cantiere, comprensive dei fori per l’inserimento delle finestre e delle porte.

Il cantiere in x-lam

I pannelli in x-lam vengono montati al di sopra di cordoli di rialzo in calcestruzzo, a loro volta connessi al solaio del piano terra (platea o interrato), al fine di evitare un contatto diretto del legno con eventuali fonti di umidità. Questo garantisce la salubrità della struttura e dell’intero edificio.
La connessione tra pannelli, fondazioni e cordoli è affidato a piastre in acciaio, barre filettate, tasselli, viti e chiodature, opportunamente dimensionati in fase di calcolo strutturale.
Una volta montata la struttura grezza (comprensiva di solai e copertura), si procede al completamento dei pacchetti. All’esterno viene applicato un cappotto traspirante (in fibra di legno, lana minerale o sughero), di notevole spessore (da 14 cm in su). Sul lato interno si trova una controparete impiantistica (dimensionata in base alle esigenze specifiche), fissata direttamente al pannello in x-lam mediante strutture metalliche o listelli in legno. Completati gli impianti, l’intercapedine viene riempita di materiale isolante leggero e chiusa da lastre in cartongesso o fibrogesso, successivamente stuccate, rasate e tinteggiate.
Non sono generalmente previste barriere o freni al vapore. La tenuta all’aria della scatola lignea è assicurata da idonee nastrature delle giunzioni tra i singoli elementi (tra i singoli pannelli, tra xlam e solaio o tetto).

Vantaggi e limiti delle pareti in X-Lam

 

Performance energetiche

Il valore di isolamento termico U delle pareti in x-lam è molto simile a quello delle pareti a telaio e dipende soprattutto dallo spessore del cappotto. Si raggiungono in genere valori compresi tra 0,14-0,18 W/m2K, assolutamente ragguardevoli.
Lo sfasamento dell’onda di calore è in genere migliore in quanto la massa complessiva della parete è superiore per la presenza dello strato massiccio. Si superano senza problemi le 12-14 ore, a garanzia di un elevato comfort termico estivo.

 

Costi e dati tecnici

Il costo di realizzazione di una casa in legno a parete massiccia può essere superiore di un 5% rispetto ad un edificio a parete intelaiata, anche se tale differenza si sta progressivamente livellando. In genere questa tipologia costruttiva viene percepita come più “solida”, essendo costituita da pannelli pieni, ma la scelta dell’x-lam non dovrebbe essere basata su sensazioni e pregiudizi.
E’ vero che è riscontrabile una maggiore rigidità strutturale, ma tale caratteristica diventa un reale vantaggio unicamente per gli edifici sviluppati in altezza e non certo per le singole abitazioni a 1 o 2 piani fuori terra. Essendo complessivamente meno elastica, una struttura in x-lam può essere soggetta a minor rischio di micro fessurazioni e cavillature superficiali (possibili nei primi anni, a causa del naturale assestamento delle strutture in legno).
La semplicità costruttiva rende questo sistema molto apprezzato dai piccoli costruttori, dato che l’assemblaggio avviene direttamente in cantiere (è fondamentalmente un “mattone” di legno). Questo sposta tutte le lavorazioni sul posto, permettendo una notevole flessibilità ed una maggiore possibilità di modifiche distributive ed impiantistiche direttamente in opera.
Di contro, l’andamento dei lavori è maggiormente influenzato dai capricci del meteo ed i lavori durano mediamente 1-2 mesi in più rispetto alle costruzioni intelaiate.

LEGGI ANCHE: Case in Legno: Meglio X-LAM o Telaio?

Altri sistemi costruttivi a parete massiccia

Sono infine presenti sul mercato alcune tipologie di parete massiccia alternative all’x-lam. Si tratta di soluzioni costruttive interessanti, ma ad oggi confinate in un ambito di nicchia.Casa in Legno con Sistema Blockhaus

Le tradizionali costruzioni blockhaus o case a tronchi massicci, sono tipiche dell’Europa settentrionale e dei paesi dell’Est. Le pareti sono costituite dalla sovrapposizione di elementi pieni in legno squadrati, incastrati verticalmente tra loro. Tali pareti vengono quasi sempre lasciate a vista per valorizzare la loro qualità estetica; in genere non è previsto un cappotto esterno, mentre all’interno può essere realizzato un cavedio tecnico o un’intercapedine per l’alloggiamento degli impianti principali.
Le pareti blockhaus restano per lo più confinate nelle zone di montagna che impiegano da secoli questo sistema per costruire le abitazioni.

Un capitolo a parte meritano le strutture a tavole inchiodate (MHM, massiccio). Si tratta di un sistema costruttivo che non prevede l’impiego di colle, ma semplici chiodature in alluminio.

Gli elementi finiti massicci, di ragguardevole spessore (da 11 cm sino a 34 cm) possono prevedere un cappottino esterno, mentre all’interno gli impianti vengono alloggiati in passaggi fresati direttamente nel legno.
La finitura interna viene completata con il semplice placcaggio di 1 o 2 pannelli in cartongesso o fibrogesso, garantendo una notevole traspirabilità complessiva del pacchetto.
L’elevata massa della parete consente ottimi valori di sfasamento, ma il comportamento energetico invernale è generalmente meno performante, a causa del limitato spessore degli isolamenti presenti. Per questa ragione il metodo massiccio è ideale per le zone del centro-sud, dove si temono di più i picchi di caldo che non di freddo.

I costi per la realizzazione risultano piuttosto elevati rispetto alle tipologie maggiormente diffuse, rendendo questo sistema interessante soprattutto nell’ambito della bioedilizia spinta.

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