Qualità dell’aria in casa: quali sono i rischi e come migliorarla

Qualità dell’aria indoor

Siamo abituati a sentire notizie sull’inquinamento delle città e sui blocchi della circolazione delle auto per abbassare i livelli di alcune sostanze inquinanti sotto le soglie di sicurezza.
Negli ultimi mesi, a causa dell’emergenza coronavirus, abbiamo sentito parlare tanto anche della qualità dell’aria all’interno delle nostre case e negli ambienti confinati, rivalutando l’importanza dell’igiene e della salubrità dei luoghi dove viviamo la maggior parte del nostro tempo, dove lavoriamo, mangiamo, ci rilassiamo, dormiamo.

In questo articolo vedremo, quindi, quali siano le sostanze potenzialmente dannose che entrano nelle nostre case o che vengono addirittura prodotte al loro interno. Vedremo come difenderci e quali sistemi adottare per migliorare la qualità dell’aria indoor e dormire sonni tranquilli.

Le sostanze inquinanti che aleggiano in casa

Gli inquinanti che si possono trovare all’interno delle nostre case possono avere diversa natura e diverse origini. Prendendo come riferimento queste ultime, proviamo ad identificarli e classificarli.

Le sostanze inquinanti che si originano fuori casa

A volte pensiamo che sia sufficiente aprire una finestra per “cambiare aria” e dare una ripulita all’ambiente domestico e alla qualità dell’aria che respiriamo indoor. Purtroppo non è sempre così.

Naturalmente, la zona in cui si vive e cosa ci sia attorno all’abitazione sono aspetti fondamentali, perché è evidente che abitando in campagna si possa godere di un’aria esterna più pulita, ossigenata e, in generale, priva di sostanze inquinanti, rispetto al contesto di una grande città.

Tuttavia, bisogna tener conto di alcuni fattori, come la presenza o meno nei dintorni di impianti industriali e termici, di strade trafficate, di stabilimenti chimici, di impianti zootecnici e campi ad agricoltura intensiva.

Infatti, vediamo come le sostanze inquinanti provenienti dall’esterno, che possono risultare più dannose, siano spesso il risultato di processi industriali o utilizzi impropri o non eseguiti correttamente, come la trasformazione di sostanze, la combustione, i trattamenti agricoli e l’usura dei materiali (ad esempio le particelle di gomma provenienti dalle strade).

Gli agenti inquinanti esterni più comuni sono:

  • il monossido di carbonio (CO);
  • il particolato, o polveri sottili, (PM10, PM5, PM2,5 e microparticelle di altre misure);
  • gli allergeni stagionali (polline);
  • le sostanze usate in agricoltura (pesticidi, insetticidi, concimi chimici);
  • i gas provenienti da allevamenti zootecnici (metano, CO, indolo, mercaptano, ecc);
  • gli inquinanti organici persistenti (POP, come le diossine).

È difficile gestire queste sostanze quando arrivano dall’esterno. Ma vediamo, invece, quali sostanze possiamo controllare meglio perché originate dentro casa.

Le sostanze inquinanti che si originano dentro casa

Avete letto bene. Oltre agli inquinanti esterni “classici”, di cui sentiamo parlare quando entrano in vigore i blocchi del traffico, esistono pericoli che si generano direttamente all’interno delle nostre case e che, in molti casi, siamo noi stessi a produrre.

Infatti, le attività quotidiane come fare le pulizie domestiche, cucinare e lavarsi, ma anche le caratteristiche di un’abitazione, come le pitture e vernici utilizzate o gli impianti di riscaldamento, possono generare sostanze tossiche che, se accumulate in alte concentrazioni, rischiano di procurare danni alla salute.

I maggiori inquinanti indoor sono:

  • polvere;
  • acari;
  • vernici, pitture, colle;
  • solventi e detersivi;
  • fumo di sigaretta;
  • vapori e fumi di cucina e bagno;
  • muffe e batteri dovute ad eccessiva umidità e ristagno di condense;
  • CO2 respirazione;
  • CO camini e stufe;
  • radon (talvolta presente nel terreno).

Quindi, in casa sono presenti sia sostanze dannose organiche che inorganiche, ma anche l’umidità, che favorisce la formazione di muffe e batteri, è un elemento a cui si deve prestare molta attenzione.
Anche la condensa che si forma negli split dell’aria condizionata non curati porta alla formazione di batteri come la legionella, un forte allergene.

I rischi derivanti da scarsa qualità dell’aria in casa

Tutte le sostanze di cui abbiamo parlato possono causare irritazioni dell’apparato respiratorio, generando asma bronchiale, tosse e infezioni, soprattutto in chi è particolarmente sensibile e soggetto a diverse forme di allergia.
Alcune di queste sostanze, come il radon ed il fumo di sigaretta, possono causare danni maggiori, come l’insorgenza di tumori.

Un altro fattore da considerare, che spesso non viene riconosciuto, è lo stress provocato da una cattiva ossigenazione o dalle infiammazioni delle vie aeree. Respirando male si altera la qualità del sonno, anche a causa delle dannose apnee notturne, e lo stress si accumula in modo silenzioso, ma deleterio per l’organismo.

Soluzioni per migliorare la qualità dell’aria indoor

Innanzitutto, possiamo dire che, escluse le situazioni particolari in cui persistono grandi fonti di inquinamento esterno, aprire le finestre e arieggiare l’ambiente domestico anche più volte al giorno, rappresenta il primo, efficace e più economico modo per sostituire l’aria viziata interna con aria nuova.

È importante poi rimuovere la polvere spesso, dalle superfici e dai tessuti.

Utilizzare impianti di filtraggio dell’aria, come la Ventilazione Meccanica Controllata, è un altro modo per mantenere una discreta qualità, anche se, diciamoci la verità, si perde un po’ la freschezza e la leggerezza della sensazione di libertà nell’apertura delle finestre. Anche luce ed aria esterna contribuiscono al benessere personale.

Esistono, inoltre, diversi tipi di sensori elettronici che valutano umidità, temperatura e presenza di fumi nelle nostre case per azionare gli impianti di ventilazione, o addirittura aprire finestre elettriche, in modo autonomo o programmato.

piante qualità dell'ariaUna soluzione interessante ed ecologica per migliorare l’aria in casa è utilizzare alcune piante capaci di convertire l’anidride carbonica (CO2) in ossigeno ed eliminare dall’aria sostanze chimiche pericolose, come la formaldeide, fissandole con processi metabolici.

Molti studi, come quello dell’Università di Sheffield in Inghilterra, mostrano come alcune piante comuni possano fare un lavoro eccellente di riqualificazione dell’aria. Da questo studio emergono in particolare 3 specie molto utili: la Palma Areca, la Sansevieria e l’Epipremnum. Anche il Ficus e l’Edera sembrano essere molto efficaci.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE: Le 5 Piante che migliorano la Qualità dell’Aria

La soluzione migliore, almeno per le situazioni in cui si può intervenire, è quella di evitare l’utilizzo di sostanze nocive, di detergenti chimici, di solventi tossici e preferire sempre detersivi naturali ed ecologicamente sostenibili.

 

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