superbonus e pompe di calore: quale tipologia scegliere

Superbonus e Pompa di Calore: quale scegliere

Superbonus e Pompa di Calore

La pompa di calore può essere oggi considerata a buon diritto uno dei “prodotti simbolo” della riqualificazione energetica in ambito domestico.
L’assenza del processo di combustione e la possibilità di alimentare l’impianto con l’energia elettrica prodotta da un fotovoltaico, rendono la PdC una soluzione economicamente assai conveniente che è possibile utilizzare durante l’intero corso dell’anno sia per il riscaldamento che per il raffrescamento degli ambienti.

Come previsto dalla normativa, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti è uno degli interventi trainanti imposti dal legislatore per l’accesso ai Superbonus.
In particolare, oltre alle caldaie a condensazione, agli impianti di microgenerazione e ai collettori solari, l’Agenzia delle Entrate indica, tra le tecnologie ammesse alle agevolazioni, gli impianti centralizzati dotati di pompe di calore e sistemi ibridi assemblati in fabbrica anche con sonde geotermiche ed eventualmente abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo”.

Ma vediamo come funziona la pompa di calore e quali sono le tipologie tra cui scegliere.

Come funziona la pompa di calore

La pompa di calore non è un generatore di calore.
Il suo funzionamento, attraverso una serie di cambiamenti di pressione e temperatura imposti al fluido refrigerante al suo interno, consente di immagazzinare il calore presente nell’ambiente ed utilizzarlo per andare a modificare la climatizzazione degli ambienti domestici.

La prima trasformazione del refrigerante avviene a livello dell’evaporatore, in cui la pompa, acquisendo calore dall’ambiente esterno, ne modifica lo stato da liquido a gassoso. Solamente nel compressore il refrigerante tornerà allo stato liquido con conseguente cessione di calore all’impianto.
La valvola di espansione consentirà infine al liquido di tornare esattamente allo stato iniziale, consentendo la ripetizione del ciclo.

Le tipologie di pompe di calore

Le PdC vengono classificate in base alla sorgente naturale di origine dalla quale viene estratto il calore (aria, acqua, terra) e alla modalità in cui il calore viene distribuito all’interno degli ambienti domestici, ovvero aria, in caso vengano impiegati condizionatori, ed acqua, per termosifoni e pavimenti radianti.
In base a questa classificazione, le principali tipologie di pompe di calore sono le seguenti:

  1. Pompa di calore aria – aria

    È la tipologia più diffusa e conveniente.
    Estrae calore dall’aria presente all’esterno dell’abitazione e lo trasferisce all’interno per provvedere al riscaldamento degli ambienti domestici. Durante le stagioni più calde, la pompa potrà invece rinfrescare gli ambienti tramite il processo inverso: andrà dunque ad estrarre calore dall’interno dell’abitazione per trasferirlo all’esterno.

  2. Pompa di calore aria – acqua

    Il funzionamento è simile a quello delle pompe aria – aria. Anche in questo caso l’energia termica viene estratta direttamente dall’aria presente all’esterno dell’abitazione e verrà poi impiegata nel funzionamento di impianti alimentati a liquido (termosifoni o pavimento radiante).

  3. Pompa di calore acqua – acqua

    Questa tipologia di pompe di calore viene classificata come “geotermica”, in quanto utilizza, per il suo funzionamento, l’energia termica delle acque di falda. L’installazione di questo tipo di impianto, pur essendo più dispendiosa, ha il pregio di non essere suscettibile alle variazioni metereologiche in quanto l’acqua di falda mantiene una temperatura pressoché costante durante l’intero corso dell’anno.

  4. Pompa di calore terra – acqua

    Si tratta di un altro tipo di pompa geotermica che va a sfruttare, in questo caso, l’energia presente nel sottosuolo. Il calore viene prelevato attraverso un sistema di sonde posizionate in profondità nel terreno e reindirizzato all’impianto. Anche in questo caso, a fronte degli elevati costi di installazione, la temperatura prelevata dalle sonde rimane pressoché costante durante il corso dell’anno e, indipendentemente dalle condizioni metereologiche, garantisce quindi una buona continuità di rendimento.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE: Pompe di calore: tipologie, funzionamento e convenienza

Come aumentare il rendimento di una pompa di calore

La temperatura è la variabile che più di ogni altra va ad influenzare i consumi di una pompa di calore.
Minore è la differenza tra la temperatura del fluido refrigerante e la temperatura esterna, minore sarà il consumo della pompa di calore.

Se ne deduce facilmente che uno dei modi più semplici ed immediati per ridurre i consumi della pompa di calore è quello di ridurre lo scarto fra la temperatura esterna e quella richiesta al sistema di climatizzazione. Mantenere una temperatura costante nell’abitazione sarà dunque una scelta assai più conveniente del provare a recuperare grandi sbalzi termici dovuti a periodi di inattività dell’impianto di riscaldamento/raffrescamento.

Altre soluzioni per aumentare il rendimento della pompa di calore sono l’abbassamento della temperatura di mandata, che consente all’impianto di lavorare a temperatura inferiore e per tempi più lunghi, e la possibile sostituzione dei vecchi radiatori in ghisa con altri in acciaio o alluminio, possibilmente approfittandone anche per aumentare la superficie di scambio.

La pompa di calore senza impianto fotovoltaico è comunque una scelta valida?

È indiscutibile che la soluzione ottimale sia quella di affiancare alla pompa di calore l’installazione di un impianto fotovoltaico che produca energia elettrica per il suo funzionamento.
Nonostante questo, contrariamente a quella che sembra essere l’opinione comune, l’installazione di una pompa di calore può comunque rappresentare una soluzione molto conveniente in un’ottica di riqualificazione energetica e la presenza di un impianto fotovoltaico non è una condizione imprescindibile.

Il periodo invernale rappresenta uno dei momenti di massima richiesta di energia elettrica da parte della pompa di calore, in quanto le temperature estremamente rigide richiedono il continuo intervento dell’impianto di riscaldamento. Questo picco nella richiesta di energia coincide con il periodo dell’anno in cui l’impianto fotovoltaico produce meno in assoluto a causa del minore irraggiamento solare, delle giornate più corte e dell’elevata possibilità di precipitazioni, nei mesi autunnali ed invernali viene infatti realizzato solamente il 30% della produzione annuale di energia elettrica di un impianto.

Il fotovoltaico rappresenta dunque una possibilità in più, ma anche in sua assenza la pompa di calore consente un notevole risparmio in bolletta. Un impianto ben progettato ed accuratamente tarato può arrivare quasi a dimezzare i costi relativi alla componente energia con un eventuale ulteriore risparmio in caso di distacco della fornitura gas.

Come orientarsi nella scelta della pompa di calore?

Ogni tipologia di pompa di calore ha delle caratteristiche proprie che possono renderla particolarmente adatta ad alcune situazioni abitative e meno funzionale per altre.
Nel valutare la soluzione migliore per ogni specifica situazione, andranno analizzate, in parallelo con le esigenze del proprietario, le caratteristiche dell’immobile, le prestazioni dell’impianto, ma anche costi, tempi e modalità di installazione.

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