L’OMI Certifica Tassi di Crescita a due Cifre per Residenziale e Commerciale
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L’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) dell’Agenzia delle Entrate, all’interno della sua consueta Nota trimestrale, fa il punto sull’attuale situazione del mattone in Italia, ponendo l’accento sull’evidente impennata che ha caratterizzato il mercato durante il terzo trimestre del corrente 2016.
Parliamo infatti di una crescita di ben 17,8 punti percentuali che fanno ben sperare i professionisti in tale campo. Finalmente una buona notizia dopo anni in cui il settore aveva vissuto dei momenti non troppo felici, andamento dettato in primo luogo dalla crisi ma anche dall’idea generalizzata che l’immobiliare non rendesse più come un tempo in termini di investimenti.
Analisi dei singoli settori del mercato immobiliare
Fortunatamente quest’inversione di tendenza ha ri-scritto le regole del gioco, con tassi di crescita che già da inizio 2016 hanno fatto registrare un rafforzamento essenzialmente all’interno di tutti i settori dell’immobiliare, con un trend caratterizzato dalla doppia cifra nella totalità delle sezioni.
Accennando una rapida carrellata troviamo, in riferimento al trimestre luglio/settembre, un aumento del 17,4% per l’amato residenziale, uno del 23,3% per il commerciale, il produttivo segnato da un incremento del 24,5% e infine il terziario che va’ a doppiare quella che era stata la sua precedente situazione, arrivando ad un incredibile +31,1%, in verità più del doppio se paragonato al risultato del precedente trimestre. In poche parole si può solo sorridere ed essere fiduciosi per l’imminente futuro.
Crescita dell’immobile all’interno dello Stivale
Il miglioramento della situazione nell’ambito del mercato immobiliare non arriva per caso ma è frutto di una nuova gestione del settore, in relazione soprattutto agli incentivi rivolti al consumatore. Parliamo di tassi di interesse che si abbassano e consentono di guardare al “mutuo” con altri occhi, dopo un periodo in cui probabilmente le famiglie italiane potevano solo sognarselo. Ha partecipato a tale condizione anche il lieve miglioramento della situazione economica italiana, che ha permesso ai risparmiatori di investire nuovamente nel settore. Osservando le 3 maggiori aree in cui il Paese viene suddiviso notiamo che, come prevedibile, il Settentrione guida la classifica con un +22,3%, segue il Centro con un +15,2% e infine il Sud con un buon +10% che, seppur più modesto, risulta essere sempre un ottimo risultato.
Analizzando più a fondo il contesto del mercato dell’immobile si nota che i capoluoghi registrano un +16,4%, leggermente inferiore alle città non capoluogo, mentre tra le “metropoli” troviamo al primo posto nel mercato dell’immobile residenziale la città di Genova con un +25%. Seguono poi, in successione, Milano, Bologna, Torino e Firenze.
Prospettive future e andamento dei prezzi
Ciò che emerge dall’attuale analisi del mercato immobiliare è soprattutto un dato, l’aumento evidente della domanda relativa agli immobili da parte del consumatore, che arriva a segnare una maggiorazione del +4,7%.
Ci si chiede perciò come si comporterà il settore in risposta a tale aumento.
Attualmente ciò che si evince, analizzando la situazione del 2016, è un contesto di equilibrio, con prezzi che oscillano minimamente, in positivo o in negativo, sempre all’interno di 1-2 punti percentuali.
Tuttavia se si va’ a ritroso negli anni non si può fare a meno di notare che rispetto a 10 anni fa il calo dei prezzi sfiora il -20%, indice importante di come il mercato sia cambiato e di come le possibilità di comprare casa, per i piccoli consumatori, siano oltremondo migliorate. Discorso opposto ovviamente per chi vende. Colui che nella vendita di immobili aveva trovato la sua gallina dalle uova d’oro ha dovuto re-inventare la proposta di mercato e ha visto diminuire drasticamente gli introiti.
Tra i centri che hanno visto abbassarsi di più i prezzi delle case troviamo di nuovo in testa Genova, con un -2,6%, dato che va’ a braccetto con il primo posto nelle vendite, seguita da Palermo e Firenze. Ci sono anche città che registrano un aumento dei prezzi, seppur lieve come detto, tra cui Roma +0,9% e, a pari merito, Napoli e Bologna +2,1%.
Infine la città d’Italia più cara in assoluto, secondo i dati raccolti, è Milano con 3.900 EUR/mq, seguita da Firenze e Roma.